DOPO OLTRE TRENTANNI..

Dopo oltre trent’anni vissuti nel mondo dei pub, mi viene chiesto di argomentare su vita, emozioni, atmosfera, musica e quant’altro caratterizzi il Public bar.
La difficoltà è notevole nell’evitare enfatizzazioni, ma non mi è certo possibile trattare questo tema in modo asettico.
Sarebbe come chiedere ad un uomo un parere sulla donna della propria vita: si finirebbe senz’altro nel perdere in obiettività.
Nel tentativo di compiere questo sforzo “titanico”, partirei dalla famosa “atmosfera” del pub.
Ma cos’è l’atmosfera? Questo termine è ricorrente nella definizione degli aspetti della vita di ogni uomo.
Si cerca di creare la giusta atmosfera in un appuntamento galante, in una festa o addirittura in una importante cena di lavoro, ma cos’è che intendiamo dire quando parliamo dell’atmosfera del pub? Potremmo definire l’Atmosfera come l’influsso generato dall’ambiente circostante su un individuo.
Per meglio chiarire questo concetto riprenderei l’esempio della donna amata:
la scelta cadrà su colei la quale avrà a nostro avviso un bell’aspetto, una voce sensuale, dolcezza nel prenderci la mano o nel donarci una carezza e magari un profumo gradevole.
In altre parole resteremo colpiti dalla persona capace di esaltare tutti i nostri sensi.
Ciò è quanto avviene nella scelta del pub “del cuore”.
E’ proprio questo tipo di locale che a mio avviso sollecita le nostre percezioni stimolandole ed appagandole.
Sarà cura del buon publican scegliere musica, cibi, arredamento, staff e tutto quanto possa contribuire ad esaltare il benessere dell’adorato cliente.
Il pub può essere assimilato ad un mixer dalle mille manopole, ognuna delle quali servirà a regolare le infinite componenti che contribuiscono alla formazione dell’atmosfera che intendiamo creare all’interno del nostro locale, sapendo già in partenza che gli output immessi saranno recepiti dalla gente in modo sempre diverso.
Così il pub che opterà per musica metal, luci basse e personale informale offrirà un ambiente e si rivolgerà ad una clientela diversa da quella di un pub ben illuminato e con musica pop.
Dopo quanto detto ci rendiamo conto di quanto sia difficile rivolgersi ad una clientela quanto mai variegata, ed offrire un ambiente idoneo alla richiesta.
Il volume della musica troppo alto, una birra spillata male, un menù approssimativo o del personale poco cortese e professionale rischierebbero di rendere un locale poco vivibile o quanto meno non adatto a svolgere quello che a mio avviso è il compito principe del pub, ovvero esaltare i bisogni di socializzazione, confronto e senso di appartenenza ad un gruppo della clientela.
Vi è infatti un’ampia letteratura dedicata all’ontofenomenologia delle forme coesistenziali ed allo studio della formazione, evoluzione e cause di cessazione della vita in un gruppo, nella quale si esalta finanche l’aspetto ludico dell’esistenza umana.
Ancora oggi vi è un nutrito gruppo di benpensanti che giudica il pub ed i suoi clienti come appartenenti ad un target di basso livello socio-culturale. Ebbene, credo che costoro non si siano mai seduti “al banco” per gustare una birra e parlare con amici ed avventori, poiché noterebbero subito il piacere del dialogo e l’immediata confidenza che solo questo tipo di locale sa creare.
Il Pub è a mio avviso una sorta di livella sociale, capace di azzerare differenze culturali, anagrafiche, economiche e geografiche.

DOPO OLTRE TRENTANNI..

Dopo oltre trent’anni vissuti nel mondo dei pub, mi viene chiesto di argomentare su vita, emozioni, atmosfera, musica e quant’altro caratterizzi il Public bar.
La difficoltà è notevole nell’evitare enfatizzazioni, ma non mi è certo possibile trattare questo tema in modo asettico.
Sarebbe come chiedere ad un uomo un parere sulla donna della propria vita: si finirebbe senz’altro nel perdere in obiettività.
Nel tentativo di compiere questo sforzo “titanico”, partirei dalla famosa “atmosfera” del pub.
Ma cos’è l’atmosfera? Questo termine è ricorrente nella definizione degli aspetti della vita di ogni uomo.
Si cerca di creare la giusta atmosfera in un appuntamento galante, in una festa o addirittura in una importante cena di lavoro, ma cos’è che intendiamo dire quando parliamo dell’atmosfera del pub? Potremmo definire l’Atmosfera come l’influsso generato dall’ambiente circostante su un individuo.
Per meglio chiarire questo concetto riprenderei l’esempio della donna amata:
la scelta cadrà su colei la quale avrà a nostro avviso un bell’aspetto, una voce sensuale, dolcezza nel prenderci la mano o nel donarci una carezza e magari un profumo gradevole.
In altre parole resteremo colpiti dalla persona capace di esaltare tutti i nostri sensi.
Ciò è quanto avviene nella scelta del pub “del cuore”.
E’ proprio questo tipo di locale che a mio avviso sollecita le nostre percezioni stimolandole ed appagandole.
Sarà cura del buon publican scegliere musica, cibi, arredamento, staff e tutto quanto possa contribuire ad esaltare il benessere dell’adorato cliente.
Il pub può essere assimilato ad un mixer dalle mille manopole, ognuna delle quali servirà a regolare le infinite componenti che contribuiscono alla formazione dell’atmosfera che intendiamo creare all’interno del nostro locale, sapendo già in partenza che gli output immessi saranno recepiti dalla gente in modo sempre diverso.
Così il pub che opterà per musica metal, luci basse e personale informale offrirà un ambiente e si rivolgerà ad una clientela diversa da quella di un pub ben illuminato e con musica pop.
Dopo quanto detto ci rendiamo conto di quanto sia difficile rivolgersi ad una clientela quanto mai variegata, ed offrire un ambiente idoneo alla richiesta.
Il volume della musica troppo alto, una birra spillata male, un menù approssimativo o del personale poco cortese e professionale rischierebbero di rendere un locale poco vivibile o quanto meno non adatto a svolgere quello che a mio avviso è il compito principe del pub, ovvero esaltare i bisogni di socializzazione, confronto e senso di appartenenza ad un gruppo della clientela.
Vi è infatti un’ampia letteratura dedicata all’ontofenomenologia delle forme coesistenziali ed allo studio della formazione, evoluzione e cause di cessazione della vita in un gruppo, nella quale si esalta finanche l’aspetto ludico dell’esistenza umana.
Ancora oggi vi è un nutrito gruppo di benpensanti che giudica il pub ed i suoi clienti come appartenenti ad un target di basso livello socio-culturale. Ebbene, credo che costoro non si siano mai seduti “al banco” per gustare una birra e parlare con amici ed avventori, poiché noterebbero subito il piacere del dialogo e l’immediata confidenza che solo questo tipo di locale sa creare.
Il Pub è a mio avviso una sorta di livella sociale, capace di azzerare differenze culturali, anagrafiche, economiche e geografiche.